Banche sempre più smart, digitalizzate e globalizzate: dalla rivoluzione innestata (anche) dalla pandemia non è rimasto esente il settore finanziario, anzi.

Negli ultimi mesi, molti istituti di credito hanno dovuto far fronte a nuove esigenze – di clienti e lavoratori – e ridefinire le proprie strategie: trasformazione dei servizi finanziari, gestione dei crediti deteriorati, ruolo delle fintech e regolamentazione rappresentano variabili imprescindibili nelle scelte strategiche degli operatori finanziari.

Di pari passo è emersa preponderante la necessità di introdurre figure nuove, riconducibili prevalentemente all’area digitale e dell’ICT.

A fronte di una riduzione degli sportelli fisici – sostituiti dall’home banking per tutte quelle operazioni “facili” e di routine – le banche si stanno attrezzando per assumere specialisti di cybersecurity, data scientist, data analyst, esperti in digital marketing ma anche di criptovalute e blockchain, visto l’incremento dell’utilizzo di token.

L’affermazione dell’open banking ha infine garantito ai fornitori di servizi finanziari di terze parti l’accesso aperto a dati bancari, a transazioni e ad altre informazioni da parte di banche e istituzioni finanziarie non bancarie.

Partendo da questi spunti, operatori e istituzioni si confronteranno sul nuovo open banking system, per garantire una migliore protezione ai clienti, promuovere l’innovazione e i pagamenti in mobilità.